Nel Frattempo al Cinema #10

Buona Domenica!
Ho aspettato così tanto queste vacanze di Natale e ancora non riesco a credere di avere così tanto tempo libero a disposizione in questi giorni... Tutto da dedicare al mio amato blog! In questi giorni sono addirittura riuscito a stilare una tabella di marcia per "La Quintessenza dei Libri" e così ho in programma di pubblicare alcune recensioni che non avevo ancora completato, revisionare la nuova grafica, pensare a qualche nuova idea... E soprattutto ho più tempo da poter dedicare ai miei cari libri. Come ben sapete, però, i film sono un'altra delle mie grandi passioni e finalmente questa settimana, dopo tanta attesa, sono riuscito ad andare al cinema a vedere l'ultimo capitolo della trilogia de "Lo Hobbit".

Lo Hobbit: La Battaglia delle Cinque Armate

Titolo originale: The Hobbit: The Battle of the Five Armies
Regista: Peter Jackson
Genere: Fantasy, Avventura
Cast: Martin Freeman, Ian McKellen, Elijah Wood, Billy Connolly, Evangeline Lilly, Cate Blanchett, Hugo Weaving, Christopher Lee, Benedict Cumberbatch, Luke Evans, Richard Armitage, Andy Serkis, Stephen Fry, Ian Holm, Lee Pace













Trama:
Il drago Smaug ha lasciato il suo rifugio sotto la montagna e si dirige verso la città di Pontelagolungo con l'intento di distruggerla. Nel caos più totale, mentre i nani guardano la scena inermi dalla montagna, solo Bard decide di provare a uccidere il mostro. Riuscirà ad abbattere il nemico? I nani recupereranno il loro oro?

(La brevità della trama, a differenza delle riflessioni seguenti circa il film, Ã¨ dovuta alla mia volontà di evitare spoiler)

Il mio pensiero:
Con quest'ultima pellicola siamo infine giunti alla conclusione della trilogia de "Lo Hobbit" e devo dire che per la terza volta sono rimasto affascinato dalla versione cinematografica del racconto tolkeniano. Nella prima parte di questo capitolo, come in una sorta di "enjambement narrativo",  vengono ripresi gli eventi attorno ai quali era incentrato il secondo film della saga, ovvero la furia di Smaug. Il drago si dirige, infatti, a Pontelagolungo e scatena la sua ira dando fuoco alla città e ai suoi abitanti. I nani, nel frattempo, guardano inermi la scena dalla cima della montagna. Solo Bard decide di tentare di porre fine alla furia del mostro e riesce a salvarsi in corner, colpendo e penetrando la pelle del drago con un'unica grande freccia. A questo punto, con la comparsa del titolo, si sancisce l'inizio di un nuovo filone narrativo, conseguenza della riconquista del tesoro da parte dei nani che fa gola a molti abitanti della Terra di Mezzo. La notizia, infatti, si sparge in fretta e elfi, nani, orchi e umani si scontrano per rivendicare la loro parte sulle pietre e sull'oro presenti nella montagna. Bilbo, che nel capitolo precedente era riuscito a recuperare l'archengemma (pietra che conferisce a un re dei nani il potere di governare), dovrà poi decidere cosa fare con l'antica pietra e Gandalf, invece, cercherà di liberarsi dalla sua prigione. Quale sarà il futuro della Terra di Mezzo?
A differenza dei due capitoli precedenti, il film è privo di scene morte grazie all'azione e al ritmo frenetico, ma, al pari dell'intera saga, regala al pubblico emozionanti e suggestivi panorami: acque plumbee, cime impervie, ghiacciai siderali, terre desolate... Senza dubbio il film si presenta come il più avvincente dei tre e, in particolar modo, ho apprezzato gli effetti speciali e la qualità visiva davvero eccezionale. In seguito, la storia si sviluppa intorno agli scontri tra le armate di nani, elfi, umani e orchi che si contendono l'ambito tesoro, oggetto del desiderio di molti e causa efficiente della battaglia. Inoltre, l'evoluzione del personaggio di Thorin Scudodiquercia che desideroso di oro e vendetta, sacrifica onore e amicizia, non permette una rapida conclusione delle diatribe con elfi e umani (i quali richiedono ciò che gli era stato promesso dal nano ora diventato "re sotto la montagna"). Bilbo, invece, ha ormai imparato il senso dell'amicizia e del dovere e avrà una storia davvero grandiosa da raccontare: sono, infatti, diversi i ponti che in questo film più che in ogni altro Jackson cerca di costruire con il "Signore degli Anelli". La storia viene poi arricchita da storie d'amore (in particolare il triangolo amoroso Tauriel-Legolas-Kili), ma, a differenza degli altri 5 film dove abbiamo assistito a vari re all'opera e ad alcuni umani che sudano per guadagnare il proprio ritorno a quella carica (Aragon e Bard), sotto i riflettori vengono posti da Jackson gli scontri tra re e condottieri, che agiscono per il proprio tornaconto o per il bene del popolo, in un titanico confronto intono ai principi di lealtà, onore e coraggio.

Curiosità:
Nonostante appaia in tutti e tre i film della trilogia, Cate Blanchett rimase sul set per solo otto giorni.

I personaggi di Cate Blanchett e Ian McKellen sono gli unici ad essere presenti in tutti i film di entrambe le trilogie.

Sebbene nel film interpreti il ruolo di padre, Lee Pace alias Thranduil (35 anni) è più giovane di Orlando Bloom alias Legolas (37 anni).

Voto:
9/10
 





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