Cole Carter (Zac Efron) è un aspirante dj che si guadagna da vivere insieme ai 3 suoi amici di North Hollywood, in San Fernando Valley, nota per l'industria pornografica e il sushi. Cole ha il talento di riuscire a far ballare la gente, ma deve ancora trovare la sua strada per diventare famoso. La svolta arriva quando incontra l'affermato dj James Reed che vede in lui del potenziale. C'è però un problema: la ragazza di cui si innamora il giovane dj, Sophie, è la fidanzata di James, l'insoddisfatta ragazza trofeo. 

La trama è molto semplice e uno dei punti su cui Joseph preme di più è che per capire fino in fondo personaggi e situazione è necessario inquadrare il mondo, i luoghi in cui questi vivono e agiscono: strade, case abbandonate, piscine svuotate, retrobottega e rave. Tutto contribuisce a rendere concreta l'ambientazione, ma forse il regista ci ha voluto mostrare un po' troppo. Joseph è un esordiente in questo ambito e in quanto tale inserisce moltissimi elementi per rendere il film perfetto e "completo". Forse ha creduto che in questo modo potesse necessariamente diventare un successo. Di conseguenza assistiamo a un rapporto tra aspirante e mentore (disilluso e alcolizzato, per non farci mancare nulla), ad un innamoramento "proibito" e alle fughe d'amore, al contatto con le droghe, alla morte dell'amico, alle scelte di vita controcorrente. Se da un lato questo influisce sulla trama, facendo aprire gli occhi al nostro Cole che si scopre circondato dalla musica, dall'altro fa credere che per la buon riuscita della pellicola basti un algoritmo, una sorta di operazione di marketing che fa leva su determinati sentimenti.

Punti in più li guadagna poi la colonna sonora, dove spicca la canzone dei Justice vs Simian.

Ho poi un piccolo appunto sul protagonista, ma non linciatemi: forse Zac Efron, e lo affermo al di là che io sia o meno un suo fan, non era la scelta migliore. Certo persuade tutti gli ammiratori, o meglio le ammiratrici, a comprare il biglietto, ma un tipo un po' più nerd sarebbe stato più vicino alla realtà.

L'obiettivo è indubbiamente quello di molti film di questo genere, ossia creare una dimensione sentimentale e porre al centro dell'attenzione una particolare figura, in questo caso la professione del dj. We are your friends riescie però a coinvolgere inevitabilmente gli spettatori. Questo perché dimostra di conoscere così bene emozioni ed esperienze di chi vive in questo modo (sfratti, difficoltà economiche, il cercare di farsi spazio tra la folla di artisti emergenti...), sebbene non si avventuri in particolari complessità.