Buongiorno lettori,
oggi ho deciso di aprire una nuova rubrica. Si tratta di uno spazio dedicato a vari argomenti, sempre vicini però al mondo dei libri, dell'editoria, della scrittura e del blogging. Mi sono concesso quest'angolo per parlarvi in maniera più libera circa questo universo. Ci saranno così le anteprime per intravedere i libri, le rubriche per presentarli, le recensioni per conoscerli e lo Zibaldone di pensieri per ragionarci attorno. Come avrete capito dal titolo che ho dato a questa rubrica, volevo riprendere un testo leopardiano che mi ha sempre affascinato, ma che ho approfondito realmente circa un mese fa, leggendone alcuni passaggi. Zibaldone. Questo è proprio il mio intento: pensieri, riflessioni, osservazioni, critiche confuse, senza ordine. Ci sono varie questioni a cui sento di non aver ancora risposto esaurientemente e che vorrei quindi approfondire. Prima fra tutte, la questione classici.
Ho aperto il blog più di un anno fa, il 17 Ottobre 2014. Il giorno seguente, mentre cercavo ancora di trovare il mio posto nella blogsfera, decisi di pubblicare la mia prima recensione, Anna Karenina. Quando ho posato gli occhi su quel bellissimo librone nella mia libreria, capii che era la scelta giusta. Volevo iniziare con il botto, con un romanzo che mi aveva fatto ammalare di bovarismo. Fu una recensione d'impulso, pensai solo a quello che il libro mi aveva lasciato, non al possibile successo del mio commento, non ai lettori, ma solo al romanzo che avevo amato dalla prima all'ultima pagina. Ancora adesso, non faccio troppo al caso al successo di un libro tra i lettori. Se mi è piaciuto e credo valga, allora ne parlo e magari convinco altri a leggerlo (e spero amarlo). Ad ogni modo, la pubblicai. In seguito, mi incuriosì però leggere cosa ne pensassero gli altri trecento miliardi di blogger e quindi feci una ricerca. Con mia grande delusione scoprii che molti di questi non consideravano minimamente libri di questo genere. Attenzione: alcuni, non tutti. (fortunatamente). A distanza di tempo, ho avuto modo per confrontarmi con molti altri lettori e blogger, ma il mio pensiero non è poi cambiato più di tanto. Vediamo allora se riesco a giustificarvi per punti il mio amore per questi mostri sacri.
#1 Cos'è un classico?
Se penso a una definizione per questo genere di libri, non possono che venirmi in mente quelle di Italo Calvino usate in uno dei suoi saggi. Non penso di poter aggiungere molto altro alle parole di questo grandissimo scrittore, ma vorrei farmene forza per esprimere il mio pensiero.
"Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli. "
Quando un libro mi lascia un qualcosa, anche se inesplicabile, che sia un messaggio, un'immagine o una riflessione, allora si è già posto in una posizione privilegiata rispetto a molti altri. Mi ha già cambiato, mi ha dato "una forma alle esperienze future, fornendo modelli, contenitori, termini di paragone, schemi di classificazione, scale di valori, paradigmi di bellezza". I classici, che li legga nel periodo della giovinezza per formazione o nell'età adulta per revisione, non perdono mai il loro valore. E questo prescinde dal genere letterario. non devono essere tutti necessariamente filosofici, romantici, gialli o epici. Non è forse vero che elogiamo libri che amiamo fino allo sfinimento, ritenendoli delle letture che tutti dovrebbero fare? Classifico "classici" libri come Il signore degli anelli e Harry Potter. Altri lo potrebbero diventare o forse lo stanno diventando, ma siamo ancora troppo vicini temporalmente per valutarli tali. Ai posteri l'ardua sentenza.
#2 La scuola come fattore limitante
Ci sono libri che, a distanza di pochi mesi o di secoli, sono stati riconosciuti come dei libri classici, dei libri che dovessero essere letti da tutti e per questo portati nelle scuole. Con quest'azione però, li si cristallizza. In tutti i sensi. Prendiamo per esempio I Promessi Sposi. Certo, tutti ci passeranno e lo conosceranno, ma, allo stesso tempo, tutti (o quasi) non gli attribuiranno il valore che realmente ha, in quanto ossessionati dal voto e dallo studio dell'opera o, più semplicemente, perché si sentiranno forzati a leggerlo. Non sempre infatti è così facile guardare oltre. Sinceramente adoro lo studio dei testi e dei loro temi perché mi permettono di conoscere libri di altre epoche che, in altri casi, non avrei l'occasione di leggere. Le mie ultime scoperte? I paradisi artificiali di Charles Baudelaire e, prossimamente, Fosca di Ugo Tarchetti. Libri incredibili che vengono così svalutati, maltrattati e ignorati. Date loro un'occasione, fate un tentativo, magari a distanza di tempo. Provate a riprendere libri che vi avevano anche solo incuriosito e leggeteli. Non è detto che tutti vi entusiasmino, ma non è detto nemmeno che tutti vi annoino.
#3 Eredità di altri tempi
Viaggiando si scoprono altre città, altre culture, altre tradizioni. Londra, New York, le Piramidi, il Giappone... Potrei andare avanti all'infinito, tanto è vasto questo mondo. Vasta è anche la letteratura. I classici hanno potenzialmente un valore in più rispetto al viaggio stesso: consentono di viaggiare nel tempo, oltre che nello spazio. Potete quindi riscoprire civiltà, periodi storici secondo l'esperienza diretta di un autore. Cosa c'è di più magnifico?
#4 Perché avete amato il film
Quante volte vi è capitato di vedere un film e subito dopo voler leggere il libro da cui è tratto? Moltissime, per quanto mi riguarda. Avete mai visto The Great Gatsby, Orgoglio e Pregiudizio, Anna Karenina? Mi è successo giusto Venerdì scorso: dopo aver convinto una mia amica a vedere la versione di Orgoglio e Pregiudizio con Keira Knightley, si è innamorata della storia e ora sta leggendo il libro. A prova che, alla fin fine, non sono così male e lontani dal nostro mondo.
#5 Perché avete amato lo young adult
Forse vi starete chiedendo che collegamenti ci sono tra gli Young Adult o i Fantasy e i classici. Risposta: infiniti. Proponendovi questo post, non ho assolutamente sminuito libri di questi generi, anzi se non siete nuovi lettori e conoscete già il mio blog, saprete che ne sono un amante e che ne leggo moltissimi. Ho trovato diverse perle anche in questo ambito.
Quello che sto cercando di dirvi è che la lettura dei classici potrebbe farvi amare ancora di più la lettura in generale. Forse non tutti sapranno che vi sono diversi richiami e collegamenti a classici nei libri che vengono scritti in questi anni. Primo esempio, uno dei più evidenti: Hunger Games. Suzanne Collins, l'autrice della serie, ha affermato che si è ispirata al mito di Teseo e il Minotauro. Periodicamente da Atene 7 ragazzi e 7 ragazze venivano portati a Creta e gettati nel Labirinto affinché il Minotauro li mangiasse. In questo modo, Creta poteva affermare e dimostrare la propria superiorità. Vi è poi un richiamo ai giochi romani, in cui i combattimenti tra gladiatori intrattenevano il pubblico. Notate le somiglianze?
Ve ne propongo un altro, magari meno scontato. Città di Carta e Moby Dick. Quentin si impone la missione di trovare la ragazza, un grande e raro mistero da scoprire e ne diviene ossessionato. La stessa sorte di Ahab e la balena bianca.Beh, non proprio lo stessa sorte, Ahab e la balena non si baciano. Ve ne potrei citare molti altri, ma preferisco mostrarveli. Ecco allora un'immagine di Epic Reads che mostra i retellings e la loro derivazione. Per citarne alcuni tra i più famosi la serie di Marissa Meyer, Splintered, Bellezza crudele, Alice in Zombieland...
Quello che sto cercando di dirvi è che la lettura dei classici potrebbe farvi amare ancora di più la lettura in generale. Forse non tutti sapranno che vi sono diversi richiami e collegamenti a classici nei libri che vengono scritti in questi anni. Primo esempio, uno dei più evidenti: Hunger Games. Suzanne Collins, l'autrice della serie, ha affermato che si è ispirata al mito di Teseo e il Minotauro. Periodicamente da Atene 7 ragazzi e 7 ragazze venivano portati a Creta e gettati nel Labirinto affinché il Minotauro li mangiasse. In questo modo, Creta poteva affermare e dimostrare la propria superiorità. Vi è poi un richiamo ai giochi romani, in cui i combattimenti tra gladiatori intrattenevano il pubblico. Notate le somiglianze?
Ve ne propongo un altro, magari meno scontato. Città di Carta e Moby Dick. Quentin si impone la missione di trovare la ragazza, un grande e raro mistero da scoprire e ne diviene ossessionato. La stessa sorte di Ahab e la balena bianca.
Magari starete ora pensando "Bene, mi hai mostrato queste connessioni. Ma ora come posso amare di più la lettura?" Semplice. E' un po' come cucinare, si allena il proprio palato. Quando si assaggia poi una nuova ricetta, si riconoscono subito i sapori di ingredienti che ben si conoscono. Allo stesso modo, leggendo nuovi libri si possono riscontrare i temi, i personaggi e i luoghi già incontrati nei classici letti. Non è nulla di nuovo in fondo, ma una rivisitazione, una modernizzazione che, se ben scritta, si assicura il posto in libreria.
Quello che però non farò in questo post è dirvi quali libri leggere perché in realtà non posso suggerirvi niente. Dipende da voi. Potrei elencare quelli da me amati, ma sarebbe pur sempre un mio gusto personale. Non tutti i classici ci colpiscono allo stesso modo, lo stesso per tutti i libri.
Createvi allora una vostra personale libreria di classici, leggendoli e amandoli oppure tenendoli pronti per una futura lettura perché presupponete che valgano o ancora lasciatevi spazio per le sorprese perché, in questi casi, non saranno mai poche. Per concludere, vorrei riprendere le parole di Calvino:
Non si creda che i classici vanno letti perché «servono» a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici.
E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran (non un classico, almeno per ora, ma un pensatore contemporaneo che solo ora si comincia a tradurre in Italia): «Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un'aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest'aria prima di morire”».
Finisce qui il primo post di questa rubrica. Spero sia stato di vostro gradimento. Fatemi sapere cosa ne pensate: leggete classici? Quali sono i vostri preferiti? Cosa consigliereste a dei nuovi lettori?
Mi piace questa rubrica, e mi piace cosa hai detto.
RispondiEliminaIn effetti non si ha mai un idea chiara di cos'è il classico :)
Grazie mille Giuseppe! :)
EliminaRubrica straordinariamente interessante, ma fammi spendere delle parole in più sul post specifico...
RispondiEliminaVoglio farti i complimenti, mi hai tenuta incollata allo schermo dalla prima all'ultima parola e mi hai permesso di riflettere sull'argomento.
In questi ultimi anni - diciamo dalla fine delle superiori ad oggi - ho iniziato a vedere la lettura con occhi diversi: prima per me era "la punizione scolastica", ora invece è una passione, un momento della giornata che dedico a me stessa e a ciò che mi piace fare.
Questa passione cresce di anno in anno e ultimamente, forse anche grazie ai blogger e l'iniziativa che ho deciso di creare, mi sono ripromessa di andare oltre "il genere" da me preferito.
Tra i classici che ho intenzione di leggere ci sono: Orgoglio e pregiudizio, Cime tempestose, Il grande Gatsby, 1984 (ora sto leggendo 1Q84 di Murakami)... mentre tra i libri letti per me è assolutamente un classico e mi è entrato nel cuore L'amico ritrovato di Fred Ullman.
Insomma, mi è piaciuto tantissimo questo tuo articolo e mi ha fatto fare un viaggio tra i libri passati, presenti e futuri... un perfetto richiamo ad un classico del periodo natalizio. :)
Ti ringrazio per le bellissime parole. :D Ecco, era proprio quello che intendevo: la scuola li sminuisce, li rende un odioso oggetto di studio per la maggior parte delle volte. Con il tempo, però, si possono riscoprire e amare. Tra quelli che hai citato ho letto solo Orgoglio e Pregiudizio (uno dei miei libri preferiti), ma tutti gli altri sono in wish list. :) L'amico ritrovato, invece, l'ho letto ai tempi delle medie, ma mi piacerebbe rileggerlo perché ricordo davvero poco della storia. Grazie ancora per il sostegno :D
EliminaCiao! Amo, amo, amo questo post! Se non è chiaro lo ripeto ancora una volta :P
RispondiEliminaLo trovo interessante, l'hai strutturato benissimo e sono certa che potresti convincere anche chi non ama i classici a provarli, sai essere molto convincente!
Personalmente amo i classici e ne ho letti parecchio in passato, soprattutto autori inglesi, e negli ultimi anni di liceo mi avvicinai anche agli autori italiani e imparai ad amarli. Però proprio in quel periodo mi accorsi che mie compagne non amanti della lettura, avevano un rifiuto per questa imposizione e purtroppo ha fatto sì che disprezzassero ancora di più leggere e i classici in generale.
Ultimamente non ne sto leggendo di nuovi, ma qualche volta mi butto su quelli che ho più amato come Cime tempestose, Orgoglio e Pregiudizio, Jane Eyre, qualche opera di Shakespeare come Amleto, Dracula... Ho intenzione al più presto di leggere qualcosa di autori russi =)
Quante lusinghe, grazie infinitamente! Sei gentilissima! ^_^ La letteratura russa è stupenda! Ci sono così tanti libri meravigliosi che mi ci soffermerei per dei mesi: Tolstoj, Dostoevskij, Gogol', Cechov, Turgenev, Gor'kij, Bulgakov... C'è l'imbarazzo della scelta!
EliminaTe l'hanno mai detto che sembri troppo 'saggio' per l'età che hai? ahah che bei pensieri! E soprattutto VERI! 'Non è detto che tutti vi entusiasmino, ma non è detto nemmeno che tutti vi annoino.' è la frase più preziosa dell'intero post :) Io non disdegno i classici e ne sono contenta, anche se è verissimo: la scuola fa odiare molti libri che in realtà hanno buone potenzialità per divenir parte dei tuoi romanzi preferiti! Anna Karenina ♥ Bellissimo! E l'avevo letto grazie alla tua recensione quindi... beh, è servita a qualcosa xD
RispondiEliminaNon sai quanto mi rendi felice con le tue parole, grazie mille Francy!
EliminaFrancesco, ti sto adorando xD
RispondiEliminaInfatti la cosa che ha stupito anche me è che pochi blog recensiscono I classici e tutti si fiondano sulle nuove uscite. Sebbene svariati nuovi libri mi interessino, ci sono un milione di classici che voglio leggere e che non ho ancora letto (e magari li ho anche a casa), quindi molto spesso la mia scelta cade sui classici.
Due postille: 1) Anche se ho letto i Promessi Sposi a scuola, mi sono piaciuti un sacco, forse perchè li ho letti integralmente con la prof che recitava le parti e non li ho studiati.
2) Anche io sto per iniziare la Fosca, ti andrebbe di dirmi cosa ne pensi mentre lo leggi? (Ovviamente io farò lo stesso, se vuoi) :)
Ecco, appunto. Di nuovi libri ce ne sono di bellissimi certo, ma nessuno fa mai caso ai classici. Sono lì, dati per scontato, obsoleti. Non sanno cosa si perdono :) Devi aver avuto allora un'ottima prof! Per Fosca, certamente. Non l'ho ancora iniziato, ma pensavo di farlo prossima settimana! Ti tengo allora aggiornata :)
EliminaGreat reading your blog postt
RispondiElimina