Recensione Codice Scorsese

Buona Domenica lettori,
oggi vi vorrei parlare di un libro che mi ha davvero stupito. Si tratta del romanzo d'esordio di Sergio Fanucci, proprietario e fondatore dell'omonima casa editrice, che con questo primo libro si dimostra affine allo stile di grandi scrittori americani.

Titolo: Codice Scorsese
Autore: Sergio Fanucci
Genere: Thriller, Giallo
Data di pubblicazione: 8/10/15
Pagine: 447
Casa editrice: Rizzoli
Collana: Narrativa italiana
Prezzo: 19,00 € cartaceo; 8,99 € ebook

Trama:
È una notte qualsiasi quando Sharon Corvino viene trovata uccisa nella sua casa di New York. Nessun segno di effrazione, molteplici ferite al corpo e suo marito, Jeff McKinley, con l'arma del delitto tra le mani. È una notte qualsiasi, ma questo non è un omicidio qualsiasi. No, perché la donna assassinata è la figlia dell'intoccabile John Corvino, un ex boss della mafia ora magnate della finanza, che un affronto del genere non lo può accettare. A difendere il presunto colpevole è Elisabeth Scorsese, avvocato di grido che già qualche anno prima ha dato filo da torcere alla polizia newyorkese. Le forze dell'ordine si buttano sul caso, guidate dal detective della Omicidi Peter Makarov, ma la pressione dei media cresce vorticosa e l'avvocato Scorsese riceve oscure minacce: che sia o meno colpevole, il suo cliente non dovrà essere scagionato. E mentre Makarov indaga sui Corvino e su McKinley, mentre i servizi segreti ricostruiscono le trame di una rete di criminalità che si snoda tra la Russia e il Sudamerica, dove oltre 400 persone hanno perso la vita in quello che sempre meno appare un incidente, la situazione precipita e il sangue comincia a scorrere.

Il mio pensiero:
Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa lettura, ma, dopo qualche capitolo, mi sono reso conto che mi stavo addentrando in una storia ricca di suspense e colpi di scena.
Codice Scorsese inizia con un un delitto: Sharon Corvino, figlia di un intoccabile ex boss mafioso, sembrerebbe essere stata uccisa dal marito, Jeff McKinley, trovato con l'arma insanguinata in mano. Movente, occasione, arma del delitto. L'uomo è alle strette, non sembra esserci via d'uscita e tutti sono pronti a puntare il dito verso di lui. Tutto questo finché non entra in gioco il temuto avvocato Elisabeth Scorsese, che da qualche anno sta dando filo da torcere alla polizia newyorkese. Sebbene in poco tempo riesca a predisporre una possibile vittoria per sé e per il suo cliente, qualcuno trama affinché l'uomo non sia scagionato. Nel frattempo in Sudamerica, in seguito ad un incidente, muoiono più di 400 persone e i servizi segreti mandano una squadra speciale per fare luce sugli eventi.

Come avrete capito, già dalle prime pagine, la trama si presenta come fitta e intrecciata e gli eventi si susseguono a un ritmo serrato. Ogni particolare è finalizzato alla costruzione di una storia complessa e sono quindi diversi gli indizi che Fanucci dissemina nelle pagine: quelli che sembrerebbero appena accennati, diventano poi centrali e punto focale della vicenda.
Bellissimi, secondo me, sono gli sfondi della storia: attraverso queste pagine ci si muove per tutto il mondo, da Roma a New York, dal Sudamerica alla Russia. Nel complesso, ambientazioni misteriose e lugubri perfettamente in sintonia con lo svolgimento della vicenda. Non facilissimo è ricordare tutti i personaggi che si incontrano, essendo un numero elevato. Ciò che però si tende a fare, è inquadrarli immediatamente come positivi o negativi, buoni o cattivi. I primi sono caratterizzati da onestà, coraggio, sacrificio e, soprattutto, dall'alto ideale della giustizia. Tutti però sono tormentati dal passato, tutti hanno degli scheletri nell'armadio con cui prima o poi devono fare i conti. I secondi, invece, si presentano come quanto di più malvagio vi sia in questo mondo, falsi e senza scrupoli. La mia preferita è senza ombra di dubbio Elisabeth: donna forte, intelligente, astuta che rimane però nella sua umanità, con le sue preoccupazioni e le sue paure.  

Maria uscì e rientrò nella stanza poco dopo, portando un cellulare ancora nella sua custodia. McKinley lo scartò e lo accese facendo cenno di voler rimanere da solo. Compose un numero che sapeva a memoria e attese tre squilli. Poi chiuse la comunicazione. Lo digitò di nuovo e questa volta attese cinque squilli per poi riagganciare. Infine, lo compose per l'ultima volta e al sesto squillo una voce rispose: "Cosa succede?" 
"Sanno tutto."
"Tutto quanto?"
"Abbastanza per capire."
"E tu cos'hai fatto?"
"Gli ho dato il biglietto."
"Bene.. e lei?"
"Ho fatto in modo che sapesse."
"Ottimo, ci penso io ora, stai tranquillo."

Come mi è già capitato di incontrare nella mia esperienza da lettore e "critico cinematografico", concedetemi questo titolo, nella prima opera di un autore o regista, si riscontra spesso un tentativo  di renderla "completa", quasi didascalica, non far mancare nessuno di quelli elementi che hanno riscosso nel pubblico grande successo. In questo caso lo scrittore è un editore. Di conseguenza, conosce bene il "mondo di carta" e i trend della letteratura. In Codice Scorsese, ritroviamo quindi omicidi brutali, intrighi internazionali, società finanziarie coinvolte in loschi traffici, mafia russia, mafia italiana, attentati, narcotrafficanti, missioni segrete e, indubbiamente, donne bellissime, ma al tempo stesso pericolose. Sono convinto che se il romanzo fosse stato leggermente alleggerito, sarebbe diventato un thriller memorabile. 
La scomoda verità del finale, lascia intuire un sequel, legato comunque alla prima vicenda. C'è del potenziale in questo libro, è evidente. Credo che con qualche piccolo accorgimento, questo libro proveniente dalla penna di Fanucci si sarebbe potuto rivelare un thriller con i fiocchi.

Voto:

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Anch'io ero molto indeciso all'inizio, ma, una volta letti i primi capitoli, la storia mi ha subito coinvolto. :)

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